L'Atecap ha inviato un approfondimento su una pratica , non prevista nei fascicoli tecnici o nei manuali d'uso e manutenzione delle macchine, che risulterebbe pericolosa durante le fasi di pompaggio del calcestruzzo.
L’Atecap ha inviato a numerosi destinatari, tra cui l’ANCE, un approfondimento su una pratica pericolosa, non prevista nei fascicoli tecnici o nei manuali d’uso e manutenzione delle macchine, nelle fasi di pompaggio del calcestruzzo.
Si tratta, in particolare, della modifica dei terminali in gomma delle betonpompe e delle pompe per calcestruzzo, ai quali non vanno aggiunte prolunghe, boccole, giunti, colli di cigno, pezzi in uscita o altri dispositivi pericolosi o simili. L’applicazione di attrezzature non conformi sembrerebbe essere richiesta dalle imprese esecutrici, per rallentare la velocità di discesa del calcestruzzo o per evitare il rilascio del materiale dopo l’arresto del pompaggio. Durante il getto all’interno di una serie di casseforme, il tubo di getto rilascia, infatti, una significativa quantità di calcestruzzo anche dopo che il manovratore, per spostarsi da una cassaforma all’altra, ha interrotto il pompaggio. La presenza di una chiusura a cerniera, o a ghigliottina, sul terminale del tubo trattiene la caduta libera del calcestruzzo lungo il percorso da una cassaforma all’altra.
L’aggiunta della doppia curva espone, però, a maggiori rischi i lavoratori nel caso di urto dovuto al possibile colpo di frusta del terminale, considerata la rigidezza del corpo, generalmente ferroso, e la possibile presenza di maniglie o ganci utilizzati per manovrarlo. Nel caso della doppia curva con la chiusura a ghigliottina, la pericolosità si innalza poiché si verifica anche l’innalzamento della pressione all’interno della tubazione, nel caso venga chiusa prima dell’arresto del pompaggio. L’intasamento del condotto e la successiva improvvisa ripartenza del flusso di calcestruzzo può causare un movimento incontrollabile del tubo di getto, il cosiddetto colpo di frusta, con potenziali effetti devastanti per la rigidità e per la massa del tubo e per l’anello metallico che è presente alla fine del tubo flessibile. Tale fenomeno, quale conseguenza di una ripartenza improvvisa del flusso di calcestruzzo a seguito di un intasamento, è quindi pericoloso già a prescindere dalla presenza di attrezzature in aggiunta al terminale in gomma della pompa, attrezzature che fanno aumentare il rischio di infortuni.
E’ bene ricordare, altresì, che l’impiego di tali congegni, privi di marcature CE, è vietato anche dalla normativa di riferimento per la costruzione della pompa per calcestruzzo che prevede che “i gommoni terminali non devono avere elementi di giunzione per la estensione, attacchi o altri tipi di aggancio pericolosi e la loro lunghezza non deve essere maggiore di 4 m se il terminale è maneggiato da una o più persone.”
Diffondiamo questa nota, al fine di tutelare la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti nelle delicate fasi di pompaggio del calcestruzzo e per evitare che si incorra in sanzioni in caso di visita ispettiva degli organi di vigilanza.